Monumento ai Caduti

Scartata l'ipotesi di creare un bosco votivo, dove ogni albero avrebbe portato il nome di un caduto, il municipio di Forlì bandì nel maggio 1925 un concorso a due fasi per la realizzazione di un monumento ai cittadini forlivesi caduti in guerra (1915-'18). 

Nessuna limitazione di stile, carattere, forma o dimensione doveva animare un'opera prevalentemente architettonica o scultorea a glorificazione dell'eroe di guerra, ormai uno degli idoli e dei riferimenti preferiti del fascismo, al quale si ricorreva per fornire incitamenti alle giovani generazioni: fascismo ed eroismo, come esempi di stili di vita, sembravano ormai coincidere ed identificarsi reciprocamente. Cesare Bazzani concepì per Forlì una monumentale colonna votiva, erta tra una coppia di are sacrificali, suggerita dalla centralità della composizione spaziale che prevede sistemazioni scenografiche delle zone circostanti, e nel caso specifico punto di incrocio della via Emilia con il nuovo grande viale della Stazione. Un monumento alto in tutto 30 metri, di cui solo 22 per l'alta colonna dorica in pietra dorata di Trani, che porta alla sua sommità una composizione scultorea in bronzo a rappresentare la vittoria nel triplice campo che arrise alla patria: in cielo, in terra, in mare; tre figurazioni che, costituenti un potente tripode, vengono con le loro ali innalzate a sostenere una fiamma votiva. 

L'opera è dello scultore romano Benedetto Morescalchi. I due grandi ceppi di base, oltre alle rispettive fontane sono ornati da bassorilievi, scolpiti da Bernardino Boifava, che rappresentano i momenti salienti della vita degli eroi: l'attacco, la difesa, il sacrificio e il trionfo; lo zampillo d'acqua è invece segno vivo e simbolico del permanente ritorno del sacrificio e della vittoria. Fu inaugurato nel 1932.

Monumento ai Caduti - Comune di Forlì : TURISMO e CULTURA

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