Pieve di San Pietro in Quinta

Pieve di San Pietro in Quinta

La pieve di San Pietro, dedicata in tempi successivi anche a S. Paolo, risale all'XI secolo.
Sorge al confine tra le province ravennate e forlivese.
I primi documenti pergamenacei conosciuti risalgono alla metà del X secolo, ma si può ipotizzare che l'insediamento nel luogo fosse precedente. Sul terreno è adagiato infatti il coperchio di un sarcofago bizantino, mentre la base dell'abside è stata costruita con mattoni sesquipedali di origine romana.

La chiesa viene denominata San Pietro "in Quinta" in quanto, secondo la tradizione, deriverebbe dal fatto di essere stata costruita al quinto posto, in ordine di fondazione, da Galla Placidia. La chiesa è famosa per essere l'unica nelle campagne forlivesi ad avere un campanile a pianta cilindrica, struttura che si trova, invece, nelle basiliche ravennati: parte da una compatta base quadrata, ritenuta edificata prima dell'anno Mille, su cui si apre l'antica porta.
Dell'antico edificio è pervenuta la descrizione nell'archivio parrocchiale: era a navata unica con due altari laterali.

Nel campanile si vedono sezioni di lastre romane con iscrizioni utilizzate come colonnette centrali delle bifore con evidente reimpiego di materiali.
L'altarolo che sostiene l'altare maggiore è stato ricavato da un antico altare pagano e precedentemente riutilizzato anche come fonte battesimale cristiano: riporta scolpita sul fronte la scena del Battesimo di Cristo, sui lati le raffigurazioni di Pietro e Paolo.
Nell'abside, in alto, le sei teste di marmo in bassorilievi raffiguranti Santi e Apostoli, sono state ricollocate nella stessa posizione dell'edificio precedente.
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